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La stazione di San Vincenzo
Della stazione di San Vincenzo non vediamo il fabbricato viaggiatore ma il caricatore del calcare della ditta Solvay. La Solvay è un industria chimica, che, dal calcare delle collina sopra San Vincenzo, produce tanti prodotti chimici, il più conosciuto è il Bicarbonato Solvay. La pietra calcare viene estratta in località San Carlo e, per mezzo di paioline, viene trasportato alla stazione di San Vincenzo; con l'aiuto del silos-caricatore è poi trasferito su carri ferroviari e trasportati a Rosignano Solvay, dove c'è lo stabilimento di trasformazione. Dal 2009 il caricamento dei carri viene effettuato direttamente alla cava di San Carlo.
Opera del modellista Serafino Casella.
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Per esigenze di location nelle mostre abbiamo ridotto la lunghezza della stazione rispetto le sue dimensioni reali, ma abbiamo mantenuto tutto il tracciato ferroviario tra la zona industriale e la zone FS.
Spicca il sovrapasso pedonale che attraversa la stazione e collega il paese alto al paese basso sul mare.
E' stato ripristinato il passaggio a livello (ossessione fino al 2000, anno della costruzione del sotto passo), perfettamente funzionante, e, come allora, con triplo transito e relativa chiusura del PL per ben 40 minuti.
Ha richiesto un certo numero di ore di lavoro. Come tutte le cose, dico sempre che l'appetito viene mangiando e qui è stata fatta la movimentazione delle sbarre, autogestita dal convoglio in transito da e per la stazione, aggiungendo il segnale luminoso, la campanella e lo stop&go delle vetture.
Nella stazione di San Vincenzo abbiamo 6 segnali di cui solo 1 è a ponte sul 3° binario in uscita lato sud. Gli altri sono normali, 1 in uscita lato nord sul 3° con triangolo bianco, 1 tondo e 1 quadro direzione nord, 1 tondo e 1 quadro direzione sud, questi di costruzioni commerciale dal momento che rispecchiano il reale.
Il segnale a ponte sul 3° è autocostruito, per non reperibilità sul mercato.
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